Centro di Ascolto per minori abusati in ambito ecclesiastico
Alla luce dell’invito contenuto nell’Esortazione Apostolica post-sinodale Christus Vivit del Santo Padre Francesco, indirizzata ai giovani e a tutto il Popolo di Dio, vogliamo far nostra la necessità di agire contro gli abusi nei confronti dei minori e delle persone vulnerabili, commessi anche da parte di quei sacerdoti e/o Vescovi che, come afferma il Santo Padre, sono affetti da clericalismo
«una tentazione permanente dei sacerdoti, che interpretano il ministero ricevuto come un potere da esercitare piuttosto che come un servizio gratuito e generoso da offrire; e ciò conduce a ritenere di appartenere a un gruppo che possiede tutte le risposte e non ha più bisogno di ascoltare e di imparare nulla. Indubbiamente, il clericalismo espone le persone consacrate al rischio di perdere il rispetto per il valore sacro e inalienabile di ogni persona e della sua libertà» (Christus Vivit, n.98).
La piaga degli abusi sessuali nei confronti dei minori e delle persone vulnerabili è un fenomeno storicamente diffuso e radicato in tutte le società e culture, ma, soprattutto, all’interno delle famiglie e in diverse istituzioni.
Nel corso del tempo, la necessità di reagire a tale piaga si è intensificata «grazie al cambiamento della sensibilità dell’opinione pubblica» (Cfr. Christus Vivit, n. 96). Tuttavia, «l’universalità di tale piaga, mentre conferma la sua gravità nelle nostre società, non diminuisce la sua mostruosità all’interno della Chiesa e nella rabbia, giustificata, della gente, la Chiesa vede il riflesso dell’ira di Dio, tradito e schiaffeggiato» (Christus Vivit, n. 96). Gli abusi sessuali nei confronti dei minori e delle persone vulnerabili, oltre che essere un peccato, che provoca nelle vittime «sofferenze che possono durare tutta la vita e a cui nessun pentimento può porre rimedio» (Christus Vivit, n. 95), si configurano come vero e proprio reato, ponendosi come ostacolo alla Missione della Chiesa.
«Il Sinodo ribadisce il fermo impegno per l’adozione di rigorose misure di prevenzione che ne impediscano il ripetersi, a partire dalla selezione e dalla formazione di coloro a cui saranno affidati compiti di responsabilità ed educativi. Allo stesso tempo, non deve più essere abbandonata la decisione di applicare azioni e sanzioni così necessarie. E tutto questo con la grazia di Cristo. Non si può più tornare indietro» (Christus Vivit, n. 97).
Nell’ottica della corresponsabilità ecclesiale, l’Associazione San Martino ODV desidera istituire un Centro di Ascolto, telefonico e di incontro
Rivolto a tutte le vittime di abusi (minori o persone vulnerabili) da parte di Sacerdoti, Vescovi, operatori pastorali, catechisti e persone che, a vario titolo, operano all’interno delle strutture ecclesiali, quale strumento pratico di prevenzione e di intervento. L’equipe del Centro di Ascolto sarà formata da volontari, adeguatamente preparati, nonché da psicologi e sociologi. In questo modo, i volontari e gli specialisti saranno in grado di offrire attenzione e conforto a chi sente il bisogno di condividere l’angoscia e il dolore, ma che non riesce ad esprimersi all’interno della famiglia e non vuole esporsi con una denuncia. Il Centro di Ascolto garantirà l’anonimato delle segnalazioni, nonché tutto il sostegno psicologico e, in accordo con la vittima, anche il supporto legale necessario per avviare la denuncia nei fori competenti (civile o canonico).
In tal modo, anche l’Associazione San Martino ODV darà un contributo concreto per la prevenzione e il contrasto del crimine di abuso su minori nelle strutture ecclesiali. Il Centro di Ascolto, oltre ad operare secondo criteri di accompagnamento di alto livello specialistico, terrà conto della normativa ecclesiale di riferimento, tra cui:
- Il Motuproprio Sacramentorum Sanctitatis Tutela sui c.d.Delicta Graviora riservati alla Congregazione per la Dottrina della Fede
- Il Motu proprio di Papa Francesco Come una madre amorevole del 4 giugno 2016
- Il Motu proprio di Papa Francesco Vos Estis Lux Mundi del 9 maggio 2019
- Linee Guida emanate dal Servizio Nazionale per la tutela dei minori della Conferenza Episcopale Italiana, 2019